Monteverro – dopo anni di prove e sperimentazioni – ha scelto di dare il via al processo di certificazione biologica che si concluderà nel 2019. Naturalmente si sta procedendo per step: in primo luogo è stata avviata una collaborazione con Lydia e Claude Bourguignon – agronomi di fama mondiale e autori del libro Il suolo. Un patrimonio da salvare – poi si è lavorato sulla pianta stessa, inserendo nuove tecniche di potatura più rispettose e passando tutte le nuove piantagioni in Guyot. In un secondo tempo si è deciso di non utilizzare insetticidi, con l’obiettivo di salvaguardare la fauna naturale, e contestualmente aumentare le zone di popolamento degli insetti, piantando, all’interno dei vigneti, più di un chilometro di siepe di piante autoctone della macchia maremmana. Per aumentare la biodiversità sono anche stati seminati prati fioriti e posizionati nidi per uccelli e pipistrelli. Progressivamente sono stati eliminati i pesticidi sintetici per utilizzare solo prodotti autorizzati in agricoltura biologica, riuscendo – nel tempo – a utilizzarne un basso quantitativo (utilizzo di rame inferiore a 2,5 kg/ha, media sugli ultimi 5 anni). Poi, la svolta: nel 2016 si è deciso con entusiasmo e grande fiducia di iniziare il percorso di conversione all’agricoltura biologica di tutta la produzione (uva, olive, vino e olio). Questo importante cammino di tre anni porterà nel 2019 alla certificazione ufficiale.
Artù